Nicola Zamboni e Sara Bolzani. Umanità

Bologna, Piazza IV Novembre, dal 23 novembre 2017; spazio gestito dalla Galleria d’Arte del Caminetto, Bologna.

Nicola Zamboni, Fuggitiva/ Runaway, 2009, rame e terracotta/copper and terracotta
Nicola Zamboni, Cavaliere/ Knight, 2008, rame/copper
Sara Bolzani, Rapimento/ Kidnapping, 2016, rame/copper


Nicola Zamboni (1943) e Sara Bolzani (1976), “scultori sociali”, resistono. Non sono contaminati dalle mode, non hanno timore di non essere originali, il loro principale obbiettivo è esprimere concetti universali con umiltà e semplicità (le quali, come sosteneva Johann Joachim Winckelmann, “sono le due vere sorgenti della bellezza”).

Le loro opere, di virtuosa esecuzione, raccontano di uomini, di luoghi, di tradizioni; vivono a contatto con la carne del mondo e sono capaci di farci vedere in modo nuovo l’unico sogno possibile: la realtà. L’arte infatti, come sosteneva Degas, non è solamente quello che vediamo ma soprattutto quello che l’artista vuole farci vedere. In questo senso, una delle loro creazioni più significative è il mastodontico gruppo scultoreo intitolato Umanità al quale i due scultori lavorano gomito a gomito dal 2002.

Ispirata al trittico con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, l’opera è una straordinaria allegoria della vita e dei tempi moderni. Alle mitiche figure dei cavalieri che combattono in sella a possenti destrieri, nucleo fondante di Umanità, si sono affiancati negli anni – essendo il gruppo in costante aumento – alcuni acclamati attori dei nostri giorni: emarginati, migranti, profughi in cammino, “vite di scarto” che, marciando in silenzio, incarnano gli orrori della guerra e la tragedia delle migrazioni.

Una di loro è la Fuggitiva che, nello slancio e nel panneggio, ricorda la figura di Maria Maddalena del celebre Compianto di Niccolò dell’Arca nella chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna. Altrettanto formidabile, per dinamismo, è il Cavaliere. La caduta è imminente. E’ la consapevolezza del fallimento? La conclusione di un percorso alimentato dal coraggio? La condizione necessaria per l’ascesa? Siamo noi a deciderlo, giorno dopo giorno, tra ostacoli, difficoltà, resistenze: una lotta infinita rappresentata dal travolgente Rapimento ispirato al Ratto delle Sabine del Giambologna. Questa immagine potente, intensa, di estremo vigore naturalistico, compendia in maniera esemplare l’intera Umanità.

Pietro Di Natale


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